PIANTA DEL MESE: LE CARNIVORE

Stravaganti da vedere, forme alternative ed il loro misterioso modo di sopravvivere: le piante carnivore attirano con forme e colori piccoli ragni ed insetti e, una volta intrappolati, se ne nutrono. Le più conosciute e facilmente acquistabili sono la Dionaea muscipula, la Sarracenia, la Drosera e la Nepenthes. Ognuna caratterizzata da una tecnica di ‘caccia’ diversa.

Dionaea muscipula: piccola pianta originaria del North Carolina (costa Est degli Stati Uniti d’America), conosciuta anche come Venere acchiappamosche (Venus Flytrap). È il colore rosso della ‘bocca’ e probabilmente una fragranza dolciastra  ad attirare gli insetti. Il movimento dell’insetto sui peli sensoriali attiva il meccanisco di chiusura a scatto, per cui le foglie si chiudono e, grazie alla produzione di succhi enzimatici, la preda viene digerita in cinque-dodici giorni, in base alla grandezza della stessa e alla temperatura esterna alla pianta.

Sarracenia: genere di piante carnivore provenienti dal Nord America che raggruppa dalle otto alle undici varietà. Le foglie di forma tubolare presentano rosette basali e si sono evolute in una sorta di imbuto in grado di intrappolare insetti. Gli insetti sono attratti sia da una secrezione nettarina sia da una combinazione di colori e profumi.

Drosera: genere di piante carnivore dotate di trappole adesive. Include oltre centocinquanta specie distribuite principalmente in Australia, Africa, Sud America. Anche nell’emisfero Nord troviamo un numero limitato di specie. Le foglie, ricoperte di tentacoli vivacemente colorati, presentano gocce di una sostanza collosa in grado di attirare gli insetti e farli rimanere intrappolati. Succhi enzimatici ne consentono la digestione. Per favorire quest’ultima fase, la foglia nella quale è intrappolato l’insetto tende ad arricciarsi, avvolgendolo per un arco di tempo di circa 14 ore. La fioritura avviene nel periodo primaverile ed estivo ed ha una durata di circa tre giorni.

Nepenthes: pianta carnivora, semi-rampicante, proveniente dal Sud-Est Asiatico di cui si conoscono almeno centoquaranta specie. Caratterizzata da viticci fogliari, con foglie grandi e solitamente lanceolate. Le foglie adulte presentano un picciolo e un ascidio, il tipico ‘bicchiere’, in cui gli insetti, attratti dal profumo, finiscono per restare intrappolati e digeriti grazie a sostanze enzimatiche.

Consigli: non stimolare le piante carnivore senza una vera preda, in quanto il meccanismo di ‘caccia’ costa alla pianta molta energia, senza poi poterne accumulare. Una ‘bocca’ di una Dionaea, ad esempio, può aprirsi e chiudersi circa sei volte prima di annerirsi ed avvizzire.

Foto: Bloemenbureau Holland

COME PRENDERSENE CURA


• La maggior parte delle carnivore ama il sole diretto
• Rinvasare appena possibile in un vaso più grande, utilizzando un terriccio acido; lasciare sempre un paio di centimetri di acqua nel sottovaso
• Le carnivore prediligono acqua piovana, acqua distillata o dolce. Se la durezza dell’acqua nella tua zona è molto elevata, è preferibile prima farla bollire
• Non necessitano concimi, sono in grado di procurarsi cibo da sole
• Elimina le parti annerite: potrebbero essere fonte di malattie funginee
• Rinvasa le piante ogni anno o ogni due anni, in primavera
• Non dare pezzetti di carne alle piante: le ‘bocche’, i ‘tentacoli’, gli ‘imbuti’ o i ‘bicchieri marciranno
• In inverno queste ‘trappole’ appassiscono, ma poi riappaiono in primavera